Il decreto, che prevede agevolazioni imprese energivore dal 1 gennaio 2018, consentirà di ridurre il costo dell’elettricità per le imprese manifatturiere energivore.
Il provvedimento, frutto del complesso lavoro di confronto con la Commissione Europea, durato 3 anni, consente di ridurre il differenziale di prezzo dell’energia pagato dalle imprese più esposte alla concorrenza estera, introducendo anche in Italia le nuove misure rese possibili dall’Europa: si potrà così ottenere un progressivo allineamento dei costi per la fornitura di energia elettrica delle imprese italiane ai livelli degli altri competitors europei.
La riduzione del costo dell’energia per le imprese energivore, insieme al sostegno all’innovazione attivato con il piano industria 4.0, costituisce la base per un recupero di competitività del Made in Italy e di tutti i settori industriali, per rilanciare la crescita, contrastando il rischio di delocalizzazioni.
Le oltre 3000 imprese che potranno accedere ai nuovi benefici, complessivamente un miliardo e 700 mln di euro, sono una parte fondamentale della manifattura italiana, dal settore alimentare alla filiera di produzione di materiali di base con oltre 400 mila addetti diretti, 36 miliardi di euro di valore aggiunto, circa 130 miliardi di euro di fatturato.
La filiera che, in modo diretto e indiretto, beneficerà della ripresa della competitività dei processi produttivi energivori genererà un impatto ben più ampio in termini di crescita dell’occupazione, interessando un milione e 200mila posti di lavoro, così come per il valore aggiunto e per il fatturato.
Poiché il rilancio dei settori industriali passa attraverso l’innovazione tecnologica e una maggiore sostenibilità ambientale, il beneficio sarà calcolato utilizzando parametri di consumo basati su standard di efficenza energetica, spingendo le imprese energivore a un ulteriore passo in avanti in tal senso.
L’obiettivo di questo intervento è di rendere il Paese più competitivo, difendere l’occupazione e creare nuovi posti di lavoro, lavorando nel contempo per migliorare la sicurezza delle forniture e rendendo il sistema energetico più sostenibile.
Le nuove agevolazioni in dettaglio
Il nuovo sistema prevede la possibilità di ridurre il prelievo dalle bollette elettriche degli oneri connessi al sostegno delle rinnovabili e, più in dettaglio:
1) applicazione della cd “clausola VAL” alle imprese che hanno un costo dell’energia pari al 20% dello stesso VAL ( valore aggiunto lordo), che, dunque, potranno ridurre il proprio contributo alle rinnovabili fino a un valore minimo dello 0,5% del VAL, rendendo il costo sostenuto per il finanziamento a tale voce della bolletta elettrica esclusivamente funzione del proprio risultato aziendale ( la spesa sostenuta sarà quindi indipendente dal costo per le rinnovabili).Si evidenzia che la previsione di più classi di intensità elettrica su VAL, ciascuna con un diverso livello di contribuzione, consente di assicurare maggiore equilibrio e gradualità nel riconoscimento del vantaggio alle imprese beneficiarie della misura.
2) per le altre imprese, il mantenimento di classi di agevolazione basate sul rapporto fra il costo dell’energia elettrica e il fatturato, con percentuali riviste per tener conto degli obiettivi di sostegno alla crescita.Inoltre, la proposta consente di migliorare il sostegno ad alcuni settori particolarmente esposti alla concorrenza internazionale, pur con bassa intensità elettrica sul fatturato ( es. ceramica).
Saranno utilizzati parametri di consumo “efficiente”, sviluppati dall’ENEA entro luglio 2018. Sarà così possibile stimolare le imprese ad attivare nuovi investimenti in efficienza energetica e sostenibilità.
Fonte Ministero Sviluppo Economico